La novità visibile di Obama è "solo il colore della sua pella", visto negli Usa e nel mondo come un miracolo antirazziale. Vorrei farvi notare che i presidenti Usa, almeno quelli dal Vietnam in poi, hanno dovuto rendere conto ai loro grandi finanziatori ed elettori, specie i fabbricanti di armi e i produttori di guerre. Non vedo come mr. Obama possa esimersi dall'essere diverso dagli altri suoi predecessori. Un conto sono le sue parole durante la campagna elettorale e un altro le direttive dei massimi decisionisti in perenne ricerca di conflitti che lo obbligano a queste scelte, motivate in modo soft dal miraggio di una qualsiasi pace, della quale non si vedono gli orizzonti. Perché se avesse voluto determinarsi meglio allo sviluppo della pace, avrebbe dovuto denunciare i limiti e le contraddizioni del suo stesso Paese; ma ancora di più: avrebbe dovuto rifiutare il premio NObel. Ma si sa: l'amor proprio la vince sempre. E credo di poter dire che Obama non sia quel grande presidente che tutti si ostinano a descrivere, ma gli va riconosciuta una buona dose di buona volontà, almeno nelle sue parole. Pero ora. Più in là, vedremo.
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